Le miodesopsie (mosche volanti o corpi mobili nel gergo comune) sono puntini e filamenti in movimento nel proprio campo visivo e particolarmente evidenti quando si fissa uno sfondo a tinta unita o in condizioni di intensa luminosità (il cielo azzurro). In realtà, le mosche volanti sono conseguenza dei normali processi di invecchiamento dell’occhio. Nel tempo il corpo vitreo, la sostanza gelatinosa e trasparente che riempie la cavità interna dell’occhio, perde la sua struttura e si liquefa parzialmente. Le fibre che lo compongono si staccano ed iniziano a galleggiare all’interno dell’occhio proiettando la loro ombra sulla retina (il tessuto nervoso che percepisce la luce e ci permette di vedere il mondo) creando, appunto, le “mosche volanti”.
Il sintomo tipico è costituito dalla visione di varie forme che fluttuano dentro l’occhio e sfuggono se si cerca di fissarle. Possono creare difficoltà soprattutto nella lettura. I corpi mobili vitreali sono quindi fibre o accumuli di gelatina che si formano all’interno del corpo vitreo e che, a causa dei continui movimenti dell’occhio, si spostano di frequente; quello che viene percepito è l’ombra che le fibre stesse proiettano sulla retina.
Si tratta dunque di un normale decadimento legato all’età, ma che si manifesta frequentemente anche in giovane età, soprattutto nei miopi. Purtroppo non esiste un vero metodo per ridurre le mosche volanti, ma si consiglia sempre di bere più liquidi per reidratare il vitreo, evitare esposizione prolungate al sole intenso senza occhiali da sole ( i raggi UV accelerano il processo di degradazione delle fibre del vitreo), privilegiare una dieta a base di frutta e verdura (i radicali liberi accelerano i processi di degradazione vitreale), utilizzare integratori dietetici specifici che forniscono all’organismo le sostanze necessarie per contrastare l’invecchiamento del vitreo.
Quando queste opacità non sono mobili, ma sempre presenti nello stesso punto , si deve ricorrere ad una visita del Medico Oculista perché la loro presenza potrebbe indicare un iniziale danno retinico, che deve essere dunque trattato o circoscritto.