Otto giovani su dieci utilizzano un videogame. Questa attività, è ormai entrata a far parte della quotidianità dei nostri ragazzi. Non sempre è riposta la giusta attenzione su gli effetti che questo fenomeno esercita verso l’apparato visivo durante l’esposizione protratta a questi dispositivi.
I segni a breve termine sono rappresentati dal mal di testa e dal bruciore oculare. In particolare, la concentrazione sull’attività di gaming riduce molto la nostra abitudine a sbattere le palpebre, con conseguente riduzione della lacrimazione e comparsa di secchezza oculare.
Il danno maggiore è determinato dalla cosiddetta luce blu, molto presente nei dispositivi video. Essendo molto energetica l’esposizione a lungo termine, potrebbe favorire nell’età adulta la comparsa di problematiche a livello del fondo dell’occhio come le maculopatie.
La moderazione dunque nel loro utilizzo è fondamentale.
L’uso di lacrime artificiali riduce i sintomi legati all’ occhio secco , ma soprattutto è molto importante l’utilizzo delle lenti per l’assorbimento della luce blu che riduce significativamente l’effetto di questa radiazione sulle strutture oculari. Questi trattamenti possono essere associati ad occhiali “premontati”oppure vengono associati a normali lenti correttive.
Ultimo ma non meno importante è la necessita di una visita oculistica o optometrica per definire la presenza di difetti visivi di piccola entità. Sono proprio questi piccoli difetti che, passando inosservati, creano affaticamento e cefalee ,specie dopo un prolungato uso di videoterminali o televisione.
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